Leonardo Leo (San Vito dei Normanni, 5 agosto 1694 – Napoli, 31 ottobre 1744) è stato un compositore italiano tra i massimi rappresentanti della scuola musicale napoletana. Nacque a San Vito dei Normanni, presso Brindisi. Leo compì gli studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino, poi si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida del maestro Pitoni. Di ritorno a Napoli, Leo divenne secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu organista della cappella reale e l’anno successivo maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse copiosamente. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria, che fu ben accolta e lo rese noto.
Insegnò al conservatorio della Pietà, poi a quello di Sant’Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Altri suoi allievi furono Emanuele Barbella e Gennaro D’Alessandro. Morì nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un’aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse. È sepolto nella Chiesa di Santa Maria di Montesanto a Napoli assieme ad Alessandro Scarlatti ed altri musicisti della scuola napoletana.

Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente chiuso, non mancava di gentilezza. Passava spesso la maggior parte delle notti a comporre. Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori.